Autobiografia al femminile. Il caso di Maria Grazia Calandrone
Abstract: (Female autobiography. Maria Grazia Calandrone’s case) As part of a broader research project on female autobiography in contemporary Italian literature, the paper examines Maria Grazia Calandrone’s case, one of the leading female poets of our time, with her first narrative work, Splendi come vita (Ponte alle Grazie, 2021), entered into the dozen of the Strega Prize 2021, followed by Dove non mi hai portata (Einaudi, 2023), finalist at the Strega 2023. The common thread that links the two books could be called “mothers and daughter”, to summarize the life path of the author who dedicates the first novel to the difficult relationship with her adoptive mother, Consolazione, and the second to her biological mother, Lucia, and her tragic fate. It is a story that the media of the 1960s had talked about: Maria Grazia, at just eight months old, had been abandoned on a lawn in Villa Borghese, in Rome, by her mother, Lucia, a young Sicilian girl who had given birth to her as a result of a clandestine relationship with a man older than her. The various themes present in the two works are analyzed (the search for one’s identity and origins, motherhood, adoption, women’s condition in Italian society at the time, violence against women) and the narrative style that contains autobiography, testimony, history and fiction, in a prose that could be defined as lyrical.
Keywords: female autobiography, motherhood, adoption, identity search, testimony.
Riassunto: Nell’ambito di un più ampio progetto di ricerca sull’autobiografia al femminile nella letteratura italiana contemporanea, la relazione esamina il caso di Maria Grazia Calandrone, una delle principali poetesse dei nostri giorni, con la sua prima opera narrativa, Splendi come vita (Ponte alle Grazie, 2021), entrata nella dozzina del Premio Strega 2021, seguita da Dove non mi hai portata (Einaudi, 2023), finalista allo Strega 2023. Il fil rouge che lega i due libri si potrebbe chiamare “madri e figlia”, per sintetizzare il percorso di vita dell’autrice che dedica il primo romanzo al difficile rapporto con la madre adottiva, Consolazione, e il secondo alla madre biologica, Lucia, e al suo tragico destino. È una storia di cui avevano parlato le cronache degli anni sessanta: Maria Grazia, a soli otto mesi, era stata abbandonata su un prato di Villa Borghese, a Roma, dalla madre, Lucia, una giovane ragazza siciliana da cui era nata all’interno di una relazione clandestina con un uomo più grande di lei. Vengono analizzati i vari temi presenti nelle due opere (la ricerca della propria identità e delle proprie origini, la maternità, l’adozione, la condizione della donna nella società italiana dell’epoca, la violenza contro le donne) e lo stile narrativo che racchiude in sé autobiografia, testimonianza, storia e fiction, in una prosa che si potrebbe definire lirica.
Parole-chiave: autobiografia femminile, maternità, adozione, ricerca identitaria, testimonianza.