Convegno Internazionale Comunicazione
e Cultura nella Romania Europea (CICCRE)
XIII-a edizione, 13-14 giugno 2025,
Università dell’ Ovest di Timişoara
Il mondo romanzo e le sue crisi.
Un approccio multidisciplinare
Circolare
Organizzato presso l’Università dell’Ovest di Timișoara, il Convergno Internazionale Comunicazione e cultura nella Romània Europea (CICCRE) propone agli specialisti (docenti, ricercatori scientifici, dottorandi) aspetti fondamentali del complesso divenire della Romània. Nell’ambito di questo evento multidisciplinare dedicato al mondo romanzo, ogni edizione propone per analisi aspetti che intersecano non solo varie aree geografiche o momenti puntuali nelle tortuose vicende di questo ricco spazio culturale, ma anche la sua più viva attualità. Temi e problemi della Romània vengono posti a vicenda sotto la lente dei filologi, storici, studiosi delle mentalità, musicologi, storici della religione, storici dell'arte. La 13-a edizione del convegno CICCRE (13-14 giugno 2025), con il tema Il mondo romanzo e le sue crisi. Un approccio multidisciplinare indaga con strumenti molteplici e multifocali, le discontinuità, i dislivelli, i punti di rottura, i divari di ordine linguistico, letterario, culturale e spirituale reperibili in questo variegato spazio culturale, a livello generale o individuale.
Con la sua ricca diversità linguistica e culturale, il mondo romanzo è stato teatro di numerose crisi nel corso dei tempi. Culturali, sociali, politici, economici, sociali o identitari, questi episodi hanno avuto un profondo impatto sulle società e sugli individui, essendo il risultato di complesse interazioni tra fattori storici, economici, sociali, culturali e politici. Per comprenderli appieno è necessario un approccio multi-, inter- e transdisciplinare che ci faciliti l’individuazione dei collegamenti fra tali fattori, e anche l’opportunità di ripensare i nostri modelli di sviluppo. La stessa mappatura concettuale richiede una ricerca varia e concentrica. Al centro di tutte le crisi si ritroverà sempre la cultura, e il modo in cui Thomas de Koninck risolve questa dinamica che si instaura tra crisi e cultura ci offre, di per sé, una salda via di accesso al tema del convegno.
(Quasi) ogni momento può essere visto come una crisi, con riflessi distinti, a seconda dei contesti, delle circostanze, delle motivazioni, ecc. Quindi, nonostante il primo impulso a considerare il concetto come negativo – distruzione, disarticolazione, annullamento, ecc. -, la storia (linguistica, delle mentalità, politica, sociale) ci mostra che una crisi preannuncia un cambiamento evolutivo. Dal dramma della separazione della sua biblioteca, Alberto Manguel parla in Mientras embalo mi biblioteca: una elegía y diez digresiones non solo della forza/potere/impatto della lettura sulle nostre vite, ma anche del valore della lettura.
Scrittore delle crisi, scritte e scomparse, commemorato due decenni dopo la sua morte, Jean Carrière costruisce attraverso il suo romanzo La Caverne des pestiférés un'opera di risoluzione delle crisi. Un approfondimento del tema lo porta Fernando Pessoa nella sua Carta a Adolfo Casais Monteiro, libro scritto novant'anni fa. Esplorando, a sua volta, la formula stato di eccezione (v. Giorgio Agamben o, in altro dialetto, Dario Gentili), percepiamo la crisi come un momentum generatore di ampi movimenti sociali e personali - (Taciti Annalium libri, ad es.), che provocano introspezione personale e comunitaria. Entrambe le ipostasi sono analizzate da Edgar Morin in un approccio transdisciplinare, dopo aver esplorato le connotazioni antinomiche del concetto.
connotazioni antinomiche del concetto. In quale altro modo sarebbe nata l'intercomprensione se non da una crisi, identitaria prima di tutto, dalla perdita dello spirito del luogo? Celebrato quest'anno, il primo Concilio di Nicea (325) fu a sua volta una soluzione alla crisi. Ma possiamo vedere la vita e la creazione di Tommaso d’Aquino (la cui nascita risale probabilmente a 800 anni fa – 1325) come una serie di crisi superate. Edipo nella visione di George Enescu (commemorato settant'anni dopo la sua morte) riflette le crisi interiori in un'ampia gamma di manifestazioni, poiché l'opera di Constantin Brâncuși - tra l’altro, soggetto della precedente edizione del convegno, dedicata alle biografie - è anche un punto di riferimento dei modi in cui le crisi successive ci fanno anche spiccare il volo verso l’alto.
Ecco quindi annoverati rapidamente soltanto alcuni aspetti che i convegnisti sono invitati ad analizzare, chiarire e sviluppare durante le giornate di studio. Tutti coloro che sono interessati al tema in discussione - docenti, ricercatori, dottorandi - hanno l'opportunità di riflettere su questo tema complesso e, alla luce delle sue molteplici sfide, proporre comunicazioni per le sezioni dedicate agli spazi linguistici, letterari e culturali rumeni: lingua, letteratura e cultura latina; lingua rumena; letteratura romena e comparata; il rumeno come lingua straniera; lingua e letteratura francese, lingua, letteratura e cultura italiana; lingua, letteratura e cultura portoghese; lingua, letteratura e cultura spagnola; studi di traduzione; intercomprensione delle lingue romanze; insegnamento delle lingue romanze; studi storici e culturali; musica e teatro; belle arti; libro e biblioteca.

Calendario del convegno
- L’XIII-a edizione del convegno CICCRE si terrà nei giorni 13-14 giugno 2025, presso l’Università dell’Ovest di Timişoara, Bd. Vasile Pârvan, nr. 4.
- La scheda di partecipazione verrà compilata entro il 1 maggio 2025, ed è disponibile sul sito del convegno ciccre.uvt.ro/it/ciccre/fisa-de-inscriere.
- Comunicazione della risposta del Comitato scientifico entro il 15 maggio 2025.
- La scadenza per l’invio dei contributi, ai seguenti indirizzi: ciccre@e-uvt.ro e valy.ceia@e-uvt.ro, presidente del convegno, è il 15 novembre 2025.
- Gli Atti del convegno, Quaestiones Romanicae XII, verranno presentati nel giorno 12 giugno 2026.