Claudiu Isopescu (1894-1956), tra memoria e oblio

Abstract: (Claudiu Isopescu (1894-1956) between memory and oblivion). Our paper, the result of an interdisciplinary research, is part of the broader framework of Italian-Romanian cultural relations in the interwar period. One of the most important promoters of Romanian culture and literature in Italy was Claudiu Isopescu (1894-1956), founder of the Department of Romanian Language and Literature at the University "La Sapienza" in Rome. Although known in Romanian scientific circles, his figure is less valued in current studies, both in Romania and in Italy. We will try to understand the reasons for this absence and we will bring back into discussion, and into memory, less analysed aspects of his work, such as the translations of Romanian literature in Italy. Great Romanian authors (Caragiale, Coșbuc, Eminescu, Creangă, Sadoveanu, Rebreanu, Slavici, etc.) were translated, under his direct supervision, by Isopescu's Italian students (C. Ruberti, A. Silvestri-Giorgi, A. Carsia, L. Cialdea, etc.). Also under his direct supervision, the first Italian monographs of Romanian writers were published, most of them in the collection "Piccola Biblioteca Romena". We will also explore Isopescu's research studies, some of which are still cited in specialist works, such as the one on the presence of Romanians in the Italian geographical literature of the 16th century or those on Italian cultural memory in nineteen-century Romanian authors.  

Keywords: Isopescu, comparative literature, translations, Italian-Romanian cultural relations, exile.

Riassunto: Il nostro intervento, frutto di una ricerca interdisciplinare, si inserisce nel quadro più ampio delle relazioni culturali italo-rumene nel periodo interbellico. Uno dei più importanti promotori della cultura e della letteratura romena in Italia è stato Claudiu Isopescu (1894-1956), fondatore della Cattedra di lingua e letteratura romena all'Università "La Sapienza" di Roma. Anche se conosciuto negli ambienti scientifici romeni, la sua figura è meno valorizzata negli studi attuali, sia in Romania che in Italia. Proveremo a capire le ragioni di questa assenza e riporteremo in discussione, e nella memoria, aspetti meno analizzati della sua attività, come le traduzioni di libri romeni in Italia. Grandi autori romeni (Caragiale, Coșbuc, Eminescu, Creangă, Sadoveanu, Rebreanu, Slavici, ecc.) sono stati tradotti, sotto la sua diretta supervisione, dagli allievi italiani del professor Isopescu (C. Ruberti, A. Silvestri-Giorgi, A. Carsia, L. Cialdea, ecc.) Sempre sotto la sua diretta supervisione, sono state pubblicate le prime monografie italiane di scrittori romeni, la maggior parte nella collezione "Piccola Biblioteca Romena". Ci soffermeremo anche sugli studi di Isopescu, alcuni dei quali sono tuttora citati in opere di carattere specialistico, come quello sulla presenza dei romeni nella letteratura geografica italiana del XVI secolo o quelli sulla memoria culturale italiana in autori romeni dell’Ottocento.

Parole chiave: Isopescu, letterature comparate, traduzioni, relazioni culturali Italo-Romene, esilio.

Sectiune
Lingua e letteratura italiana
Pagina
194
DOI
10.35923/QR.09.02.16