Scrittori allo specchio e biofiction: il Leopardi gotico di Michele Mari, Letteria Montoro eroina risorgimentale e protofemminista per Nadia Terranova.

Abstract: (Writers in the Mirror and Biofiction: Michele Mari's Gothic Leopardi, Letteria Montoro as a Risorgimento Heroine According to Nadia Terranova) Recent scholarship on the biographical genre has underscored the rising prominence of biofiction, a form that blends biography and fictional narrative. This hybridization emerges both thematically, through departures from documentary fidelity and the inclusion of fictional characters, and formally (Castellana, 2015). Literary biofiction constitutes a distinct subgenre in which two authors engage in a dialogic relationship: the biographical subject is reimagined by the narrator, who reconstructs personal events and works within a fictionalized framework. This study explores two recent novels that, despite differing significantly in structure and approach to biographical data, share the common objective of reinterpreting the lives of writers and reshaping both their canonical image and the cultural milieu in which they lived. Io venia pien d’angoscia a rimirarti (1990) by Michele Mari portrays a Gothic vision of Giacomo Leopardi, haunted by the moon and potentially a werewolf. The novel intricately weaves authentic elements of the poet’s life and literary output, accentuating the imaginative, often unsettling, power central to his ideology (Natoli, 2018).The second example, Trema la notte (2022) by Nadia Terranova, is set in the aftermath of the 1908 Messina earthquake. The protagonist, Barbara, draws inspiration from Letteria Montoro, a defiant novelist who infused her personal struggles into her fictional heroine, Maria Landini. This triangulation—Barbara, Montoro, and Maria—reconfigures the nineteenth-century novel, bridging its narrative and thematic concerns with the sensibilities of contemporary readers.

KeywordsBiofiction, Giacomo Leopardi, Michele Mari, Letteria Montoro, Nadia Terranova.

Riassunto: Negli studi recenti sul genere biografico, un ruolo di particolare rilievo è assunto dalla biofiction, che combina biografia e narrazione di finzione. Tale ibridazione si manifesta sia sul piano tematico, con deroghe alla fedeltà documentaria e l’introduzione di personaggi inventati, sia su quello formale (Castellana, 2015). La biofiction letteraria rappresenta un sottogenere specifico, in cui due autori si confrontano: l’uno, il biografato, viene reinterpretato dall’altro, il narratore, attraverso un processo di rielaborazione delle vicende personali e delle opere in un contesto finzionale. In questo studio si analizzano due recenti romanzi, opere molto diverse come struttura e forme di intervento sui dati biografici effettivi, accomunate però dalla volontà di ridiscutere, attraverso la rielaborazione dell’esistenza di scrittori/scrittrici, l’immagine vulgata degli stessi, nonché dell’epoca in cui hanno operato. Io venia pien d’angoscia a rimirarti (1990) di Michele Mari presenta un Giacomo Leopardi gotico, ossessionato dalla luna e probabilmente licantropo. Il romanzo intreccia elementi autentici della vita del poeta e aspetti della sua produzione, enfatizzando la forza immaginativa, spesso perturbante, della sua ideologia (Natoli, 2018). Il secondo esempio è Trema la notte (2022) di Nadia Terranova, ambientato nella Messina post-terremoto del 1908. La protagonista, Barbara, è ispirata dalla figura di Letteria Montoro, romanziera ribelle che ha trasferito il proprio vissuto nell’eroina Maria Landini, protagonista dell’omonimo romanzo. Questa triangolazione – Barbara, Montoro e Maria – ridefinisce il romanzo ottocentesco, avvicinandolo agli interessi contemporanei.

Parole-chiave: Biofiction, Giacomo Leopardi, Michele Mari, Letteria Montoro, Nadia Terranova.

Sectiune
Lingua e letteratura italiana
Pagina
160
DOI
10.35923/QR.12.02.12