I corrispondenti italiani del supino romeno

Abstract: (The Italian corresponding for the Romanian supine) The verbal form composed by a preposition, generally de, but also la, din, după, and the paste participle, called in Romanian supine, does not have correspondents in the other romance language. Our paper start with a brief presentation of the main views regarding the supine in Romanian: borrowing and continuation of the Latin supine (see Grandgent, 1914: 65, Tiktin, 1945: 97, Manoliu Manea, 1989: 103, Dimitriu, 1999: 620) or creation of Daco-Romanian, starting with the nominalization of participles (see Riemann, 1935: 518, Elcock, 1960: 110-111, Caragiu Marioţeanu, 1962: 32-33, Brâncuş, 1967: 104). Using a corpus of 160 supines, identified in texts belonging to the written register as well as to the oral register, we have noticed that the main means of rendering the Romanian supine are represented by the infinitive preceded by different prepositions: di + infinitive (a sfârşit de recitat - ebbe terminato di recitare), da + infinitive (lucruri noi de descoperit - cose nuove da scoprire), a + infinitive (mă apucam de scris - cominciare a scrivere), per + infinitive (de răpit - per portarmi via) and by the infinitive without preposition (era peste putinţă de hotărît - era impossibile decidere). In some cases, the supine is rendered by nouns (sfârşisem de citit - terminai la lettura), personal verbs (a rămas pleşuv [...] de cercat în spatele lui cociorva - rimase calvo [...] tanto aveva provato col mestone) and adjectives (beatitudine anevoie de suportat - sensazione di felicità difficilmente sopportabile, era peste putinţă de suportat - era diventata insopportabile).

Keywords: supine, borrowing, internal creation, means of rendering, infinitive.

Riassunto: Il supino romeno, forma verbale costituita di una preposizione, generalmente de, ma anche la, din, după e dal participio passato, non presenta corrispondenze nelle altre lingue romanze. Il lavoro debutta con una breve presentazione dei principali orientamenti nello studio del supino romeno: prestito e continuazione del supino latino (v. Grandgent, 1914: 65, Tiktin, 1945: 97, Manoliu Manea, 1989: 103, Dimitriu, 1999: 620) o creazione del daco-romeno, avendo alla base la nominalizzazione dei participi (v. Riemann, 1935: 518, Elcock, 1960: 110-111, Caragiu Marioţeanu, 1962: 32-33, Brâncuş, 1967: 104). A partire da un corpus di 160 supini, identificate nei testi che appartengono tanto al registro scritto, quanto a quello orale, abbiamo notato che i principali mezzi di rendere il supino romeno in italiano sono rappresentati dall’ infinito preceduto da varie preposizioni: di + infinito (a sfârşit de recitat - ebbe terminato di recitare), da + infinito (lucruri noi de descoperit - cose nuove da scoprire), a + infinito (mă apucam de scris - cominciare a scrivere), per + infinito (de răpit - per portarmi via) e dall’infinito senza preposizione (era peste putinţă de hotărît - era impossibile decidere). In alcuni casi, il supino viene reso anche da altre parti del discorso quali nomi (sfârşisem de citit - terminai la lettura), verbi personali (a rămas pleşuv [...] de cercat în spatele lui cociorva - rimase calvo [...] tanto aveva provato col mestone) e aggettivi (beatitudine anevoie de suportat - sensazione di felicità difficilmente sopportabile, era peste putinţă de suportat - era diventata insopportabile).

Parole-chiave: supino, prestito, creazione interna, mezzi di rendere, infinito.

Sectiune
Lingua e letteratura italiana
Pagina
222